giovedì 21 aprile 2011

Lines "è"... una sòla ambientale

Premessa: in questa sede intendo smentire che le donne abbiano mai ideato una cosa simile. Semmai hanno creato la MoonCup.

Per quelli di voi che ancora non lo sanno, io nasco pubblicitaria. Ho studiato per anni il marketing, il design del prodotto, la psicologia del colore, le tecniche di comunicazione e via dicendo. Tuttavia sono anche una persona che odia i sotterfugi utilizzati oggi per bidonare la gente.
Ad esempio: quando guardate il Chillit Bang che con una sola passata rimuove lo sporco anche dove non era stato spruzzato, quella si chiama "iperbole", cioè un sistema visivo per enfatizzare l'efficacia del prodotto anche se non fa quello che state guardando nello spot. La maggior parte di chiunque al mondo non è a conoscenza di questa sottigliezza concettuale, ma per le leggi che governano l'advertising voi dovreste saperlo e come! Un po' come ci si comporta con le leggi statali: siccome escono sulla Gazzetta Ufficiale "non puoi non saperle".
Insomma, anche se il prodotto non fa quello che promette, non potete prendervela con nessuno.

Ora.
Da qualche tempo è uscita una pubblicità della Lines che pubblicizza un nuovo prodotto "per lei"; si chiama Lines è e - ovviamente - è migliore di qualunque cosa sia stata concepita finora* nella storia umana. Avevate dubbi???
Ebbene, si tratta di un assorbente il cui misterioso materiale denominato "lactifless" non è dato sapere di cosa si tratti. Te lo fanno veder colare come una fluida cascata di panna dolce, di un bianco purissimo che sembra volerci dissuadere dall'idea che possa inquinare l'ambiente (cosa che invece fa, come e più dei suoi predecessori). Per qualche oscuro motivo l'azienda non descrive da nessuna parte di cosa sia composto, nonostante le centinaia di brevetti che lo coprono largamente. E io mi domando e dico: siccome è un materiale sconosciuto, le donne avranno o non avranno il sacrosanto diritto di sapere cosa si stanno mettendo a contatto con una zona così delicata?
Insomma, per anni ci hanno detto che il salvaslip andava portato anche nei giorni tra un ciclo e l'atro e poi si è scoperto che la pelle ne risentiva, ma intanto migliaia di donne accusavano irritazioni di qualsiasi genere...

Riporto un'interessante brano di Love Moon che tutte le donne dovrebbero leggere:
"Lo sai che il flusso mestruale femminile, sulla superficie dell’assorbente (in media 50 cc giornalieri), favorisce la proliferazione dei batteri che, moltiplicandosi rapidamente, causano un’innalzamento della temperatura tra assorbente e genitali che può superare i 40°C?
Ecco; tu devi sapere che, a quella temperatura i solventi volatili delle colle che ancorano gli assorbenti agli slip, iniziano a separarsi e, in conseguenza dell’elevata umidità e temperatura che dilata i pori della pelle, causano reazioni allergiche e prurito che nessuna donna può ignorare.
Le infezioni batteriche, un tempo poco note, oggi sono molto frequenti tra le donne."

A me sembra che si giochi con la salute degli altri. E il lactifless (che già molte fashion victims corrono a comprare manco fosse una borsetta firmata) è la stessa cosa: dai retta ad un'azienda che si rifiuta di dirti cosa ti ti stai mettendo sulla tua zona più delicata.

Non starò qui a discutere se questi assorbenti sono meglio o peggio di altri o della follia del costo per un prodotto usa-e-getta da fighette, perché nei vari forum e blog già se ne parla abbondantemente con scarsità di reali apprezzamenti (tranne quelli pilotati ad hoc, facilmente riconoscibili soprattutto su Facebook).

Quello su cui mi interessa puntare il dito è lo slogan subdolo e menzognero con cui tale prodotto viene pubblicizzato: "Creato dalle donne per le donne".
Niente di più falso.
L'assorbente femminile moderno, interno o esterno che sia, è frutto di un'insana macchina fondata sul profitto tramite le materie plastiche (e quindi sul petrolio e sull'indistria chimica) che solo gli uomini hanno in mano.
Mi pare proprio di vederle 'ste fantomatiche donne giovani-belle-e-scienziate che in un laboratorio esclusivamente femminile si inventano l'ennesima porcata chimica che va a distruggere ancora di più l'ambiente.

Infatti gli unici prodotti che davvero provengono dall'ingegno femminile sono - guardacaso - tutti di provenienza o destinazione NATURALE. Tra gli assorbenti in fibra vegetale o quelli di stoffa da lavare, un prodotto su tutti si eleva a miglior amico della donna e della natura: la MoonCup.
Essa è costituita al 100% di silicone: è quindi indistruttibile, indeformabile ed eterna! La si sterilizza con la semplice acqua bollente ed è pronta per il prossimo ciclo, senza sprechi di soldi, di risorse naturali e senza inquinare o irritare. Inoltre è un bel risparmio visto che la si compra una volta e non ci si pensa più. Senza tenere conto che è completamente invisibile, non sporca, la si può indossare con il costume e una volta indossata non la si sente affatto e si può dimenticarla per ore.



Non è mia intenzione demolire un prodotto per pubblicizzarne un altro, nonostante l'evidenza dei fatti, siate quindi voi stesse a ragionare su tutto il sistema che governa certi mercati e tirate da sole la vostra conclusione. Cercate online, comparate le opinioni e cominciate a chiedervi come mai una trascinatrice di folle come Luciana Littizzetto abbia pubblicamente parlato male della MoonCup - comoda per definizione - proprio nel periodo d'uscita del nuovo prodotto Lines che punta sulla comodità... ma guarda un po'!


Note
*Su questo concetto sarà bene tornarci in uno dei prossimi post. Non temete.

Fonti

venerdì 1 aprile 2011

Sì, ancora sul nucleare

"Nucolare, si dice nucolare"
Così Homer Simpson risponde a chi gli fa domande in merito al suo lavoro e, anche se in Svizzera hanno interrotto la messa in onda della serie per questioni di sensibilità (?), in realtà è proprio di questo che stiamo parlando: di ignoranza.
Tutto, e ripeto, TUTTO ciò che ha a che fare con le radiazioni, le scorie e i disastri nucleari è frutto di ignoranza. A distanza di un mese dal primo incidente di Fukishima, l'altra mattina il Governo Giapponese ha ammesso che la situazione radioattiva è fuori controllo; ci sono state contaminazioni estese nei bacini idrici e attorno al reattore 2 si sarebbe raggiunta la terrificante quota di 1000 millisievert l’ora, "sufficiente per determinare alterazioni temporanee dell’emoglobina." - parole del premio Nobel Carlo Rubbia.
Il Giappone è in preda al panico perché "non si aspettava una tale tragedia". Insomma ignoravano i possibili risvolti conseguenti ad un incidente - evidentemente - non previsto. Insomma, ignoranza allo stato puro, dando per scontato che certe cose non accadono, come se il caso Chernobyl non fosse mai avvenuto.

Ma ora abbiamo due fronti uguali ed opposti che ci fanno confondere... Da una parte il Giappone in un clima di disperazione e totale perdita di controllo, che dichiara di voler ricostruire solo con impianti basati su energie alternative; e dall'altro c'è il Governo Italiano che continua ad assicurarci che non c'è alcun rischio per l'Italia e che al massimo occorre spostare il discorso sul nuclerale di un annetto.
A me, sinceramente, qualcosa non torna. Anche perché i sondaggi di opinione trasmessi ieri mattina su Agorà di Rai Tre, sono molto espliciti: il 63% degli Italiani pensa che è meglio lasciar stare il nucleare e riprendere il discorso sul fotovoltaico; il 33% pensa che i rischi da correre sono più alti dell'effettiva validità del ricorso al nucleare; e solo il 4% pensa che si debba insistere.
Mi sembra chiarissmo cosa vogliono gli Italiani.

Eppure su alcuni argomenti relativi al nucleare (come scorie e nubi radioattive), l'incertezza e la totale mancanza di conoscenza scientifica, sono ancora strumento di propaganda "tranquillista" ad opera di quei politici e/o industriali politicizzati che - ovviamente - hanno tutto da guadagnare.
Già da un paio di settimane si parlava della nube radioattiva che, spostata dai venti, sarebbe giunta in Italia nel weekend tra sabato 26 e domenica 27 marzo. E infatti c'è stata. Le rilevazioni, rese note due giorni fa, hanno dimostrato un'anomala presenza di iodio 131 in ben 7 regioni italiane. Spesso sento dire che si tratta di valori "infinitesimali" come se stessimo parlando di polvere di gessetto o di particelle di pulviscolo.
Ora, certamente io sono una profana in materia nucleare, come la maggior parte di voi, ma un paio di cose sono certe:
- la parola "infinitesimale" non vuol dire "assente"
- trovare iodio 131 in ben 7 regioni significa che c'è stata una contaminazione e, comunque la si voglia definire (piccola, infinitesimale, non preoccupante), è anomala, perciò innaturale.
Qualcuno sostiene che in natura la radioattività esiste in dosi anche pericolose. Perfetto, rispondo io, ma "in natura" se cammino in un bosco o nuoto nel mare, difficilmente inciampo in particelle nanometriche in quantità e locazioni anomale.

Senza entrare troppo nei particolari scientifici, è giusto chiarire un paio di punti:
1 - Le radiazioni esistono in natura, ma è il modo in cui arrivano a noi ad essere più o meno pericoloso: se prendo il sole senza precauzioni posso beccarmi una scottatura, ma la cosa finisce lì. Se vengo esposta allo iodio 131 trasportato dal vento, significa che posso inalarlo in qualsiasi momento e potrei non essere in grado di "smaltirlo".
2 - Diamo per scontato che una catastrofe (in)naturale avvenga solo sul piano "evidente", come se essa non andasse a toccare anche gli equilibri più delicati e a noi ancora oscuri. Dobbiamo metterci in testa che NON sappiamo tutto del mondo, del cosmo, della Natura e delle leggi che regolano il nostro universo in toto. E quindi, anche se continuano a dirci che "non c'è alcun rischio per l'Italia" di contro io continuo a non fidarmi, ma a guardare i fatti certi: lo iodio 131 è un elemento fortemente radioattivo e cancerogeno. Me ne infischio della quantità "sicura" perché, come abbiamo visto, nulla è sicuro o privo di imprevisti.
Affidandoci ai superbi della scienza, abbiamo smesso di relazionarci in prima persona con i cicli naturali, arrivando a credere che possiamo abituarci a tutto e che il Pianeta può sopportare tutto.

E invece no. Siamo agli sgoccioli di una scellerata condotta politico-tecnologica. Passiamo più tempo a farci inutili guerre ideologiche che non a cercare soluzioni per la preoccupante desertificazione degli ultimi anni, o sulla progressiva scomparsa delle api. E nel frattempo chi ha capito come funziona il giochetto, ci lascia a litigare fra noi sui particolari di secondo piano e, così impegnati, non ci rendiamo conto delle grandi manovre fatte sotto il nostro naso...
A proposito, avete notato la velocità con cui è aumentata la benzina grazie alle tasse per la guerra in Libia?
Ma di questo parleremo un'altra volta.




Fonti
http://www.wallstreetitalia.com/article.aspx?IdPage=1102419
http://www.webmasterpoint.org/news/nube-radioattiva-centrale-nucleare-giappone-arrivera-in-italia-e-europa-video_p39734.html
http://www.greenstyle.it/nube-radioattiva-rilevato-iodio-131-in-molte-regioni-italiane-2509.html?doing_wp_cron