mercoledì 23 febbraio 2011

Dedicato alla BP (British Pollution)

Disgusto e indignazione sono termini che a malapena descrivono lo stato d’animo che molti di noi provano oggi, a 9 mesi di distanza dal disastro nel Golfo del Messico ad opera della British Petroleum. Centinaia di migliaia di animali marini uccisi, flora distrutta, spiagge devastate e persone morte.

In tutto questo la Britsh Petroleum si è sentita in diritto di chiedere a Twitter di chiudere un finto account che prendeva per i fondelli la società. Come al solito il dio Denaro è più potente della voce dei cittadini che su questo pianeta ci abitano e vorrebbero poter fare della sana satira - unica arma rimastaci - contro chi, evidentemente, di questo povero pianeta martoriato se ne frega bellamente. Anzi ci tappa pure la bocca.

A dire il vero non avrei affatto voglia di polemizzare sottolineando l’ovvietà del becerume raggiunto dalla British Petroleum; perciò questa volta scelgo anch'io la via della satira, dell’ironia spinta (sperando di non essere messa a tacere pure io) affinché l’amaro sorriso ci faccia tutti riflettere che sarebbe il caso di piantarla con l’incontrollato delirio di onnipotenza delle aziende petrolchimiche. E che le leggi sull’ambiente dovrebbero prima di tutto tutelarci, non solo punire a cose fatte.
  
Anche se molti - media in primis - hanno smesso di parlarne, ci sono ancora tantissime persone che vogliono continuare a dire la loro e ad esprimere il proprio pensiero. E visto che la loro voce è meno forte di quella della tv, hanno deciso di usare la propria arte, la propria creatività per mostrare la rabbia che provano.
 
Le immagini che vedete in questo post sono il risultato dei sentimenti che il grave disastro ambientale e la relativa indifferenza politica hanno provocato in questi mesi. Sembra molto ovvio da dire, invece io credo che non è mai troppo insistere su questi concetti: guardate le immagini e ditemi se anche voi non provate una sottile rabbia verso chi ha permesso tutto questo.

Per ultimo vorrei mostrarvi un semplicissimo confronto di dati sui costi ambientali che si deve sostenere in caso di disastro ambientale a causa del petrolio e quello che invece ci costerebbe la riqualificazione ecosostenibile di ben 75.000 case.
Fate i vostri conti...



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