venerdì 1 aprile 2011

Sì, ancora sul nucleare

"Nucolare, si dice nucolare"
Così Homer Simpson risponde a chi gli fa domande in merito al suo lavoro e, anche se in Svizzera hanno interrotto la messa in onda della serie per questioni di sensibilità (?), in realtà è proprio di questo che stiamo parlando: di ignoranza.
Tutto, e ripeto, TUTTO ciò che ha a che fare con le radiazioni, le scorie e i disastri nucleari è frutto di ignoranza. A distanza di un mese dal primo incidente di Fukishima, l'altra mattina il Governo Giapponese ha ammesso che la situazione radioattiva è fuori controllo; ci sono state contaminazioni estese nei bacini idrici e attorno al reattore 2 si sarebbe raggiunta la terrificante quota di 1000 millisievert l’ora, "sufficiente per determinare alterazioni temporanee dell’emoglobina." - parole del premio Nobel Carlo Rubbia.
Il Giappone è in preda al panico perché "non si aspettava una tale tragedia". Insomma ignoravano i possibili risvolti conseguenti ad un incidente - evidentemente - non previsto. Insomma, ignoranza allo stato puro, dando per scontato che certe cose non accadono, come se il caso Chernobyl non fosse mai avvenuto.

Ma ora abbiamo due fronti uguali ed opposti che ci fanno confondere... Da una parte il Giappone in un clima di disperazione e totale perdita di controllo, che dichiara di voler ricostruire solo con impianti basati su energie alternative; e dall'altro c'è il Governo Italiano che continua ad assicurarci che non c'è alcun rischio per l'Italia e che al massimo occorre spostare il discorso sul nuclerale di un annetto.
A me, sinceramente, qualcosa non torna. Anche perché i sondaggi di opinione trasmessi ieri mattina su Agorà di Rai Tre, sono molto espliciti: il 63% degli Italiani pensa che è meglio lasciar stare il nucleare e riprendere il discorso sul fotovoltaico; il 33% pensa che i rischi da correre sono più alti dell'effettiva validità del ricorso al nucleare; e solo il 4% pensa che si debba insistere.
Mi sembra chiarissmo cosa vogliono gli Italiani.

Eppure su alcuni argomenti relativi al nucleare (come scorie e nubi radioattive), l'incertezza e la totale mancanza di conoscenza scientifica, sono ancora strumento di propaganda "tranquillista" ad opera di quei politici e/o industriali politicizzati che - ovviamente - hanno tutto da guadagnare.
Già da un paio di settimane si parlava della nube radioattiva che, spostata dai venti, sarebbe giunta in Italia nel weekend tra sabato 26 e domenica 27 marzo. E infatti c'è stata. Le rilevazioni, rese note due giorni fa, hanno dimostrato un'anomala presenza di iodio 131 in ben 7 regioni italiane. Spesso sento dire che si tratta di valori "infinitesimali" come se stessimo parlando di polvere di gessetto o di particelle di pulviscolo.
Ora, certamente io sono una profana in materia nucleare, come la maggior parte di voi, ma un paio di cose sono certe:
- la parola "infinitesimale" non vuol dire "assente"
- trovare iodio 131 in ben 7 regioni significa che c'è stata una contaminazione e, comunque la si voglia definire (piccola, infinitesimale, non preoccupante), è anomala, perciò innaturale.
Qualcuno sostiene che in natura la radioattività esiste in dosi anche pericolose. Perfetto, rispondo io, ma "in natura" se cammino in un bosco o nuoto nel mare, difficilmente inciampo in particelle nanometriche in quantità e locazioni anomale.

Senza entrare troppo nei particolari scientifici, è giusto chiarire un paio di punti:
1 - Le radiazioni esistono in natura, ma è il modo in cui arrivano a noi ad essere più o meno pericoloso: se prendo il sole senza precauzioni posso beccarmi una scottatura, ma la cosa finisce lì. Se vengo esposta allo iodio 131 trasportato dal vento, significa che posso inalarlo in qualsiasi momento e potrei non essere in grado di "smaltirlo".
2 - Diamo per scontato che una catastrofe (in)naturale avvenga solo sul piano "evidente", come se essa non andasse a toccare anche gli equilibri più delicati e a noi ancora oscuri. Dobbiamo metterci in testa che NON sappiamo tutto del mondo, del cosmo, della Natura e delle leggi che regolano il nostro universo in toto. E quindi, anche se continuano a dirci che "non c'è alcun rischio per l'Italia" di contro io continuo a non fidarmi, ma a guardare i fatti certi: lo iodio 131 è un elemento fortemente radioattivo e cancerogeno. Me ne infischio della quantità "sicura" perché, come abbiamo visto, nulla è sicuro o privo di imprevisti.
Affidandoci ai superbi della scienza, abbiamo smesso di relazionarci in prima persona con i cicli naturali, arrivando a credere che possiamo abituarci a tutto e che il Pianeta può sopportare tutto.

E invece no. Siamo agli sgoccioli di una scellerata condotta politico-tecnologica. Passiamo più tempo a farci inutili guerre ideologiche che non a cercare soluzioni per la preoccupante desertificazione degli ultimi anni, o sulla progressiva scomparsa delle api. E nel frattempo chi ha capito come funziona il giochetto, ci lascia a litigare fra noi sui particolari di secondo piano e, così impegnati, non ci rendiamo conto delle grandi manovre fatte sotto il nostro naso...
A proposito, avete notato la velocità con cui è aumentata la benzina grazie alle tasse per la guerra in Libia?
Ma di questo parleremo un'altra volta.




Fonti
http://www.wallstreetitalia.com/article.aspx?IdPage=1102419
http://www.webmasterpoint.org/news/nube-radioattiva-centrale-nucleare-giappone-arrivera-in-italia-e-europa-video_p39734.html
http://www.greenstyle.it/nube-radioattiva-rilevato-iodio-131-in-molte-regioni-italiane-2509.html?doing_wp_cron

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