domenica 13 marzo 2011

Post Nucleare

Quattro ottimi motivi per dire NO.

Ieri mattina, 7:36, ora italiana, la centrale nucleare di Fukushima ha riportato un'esplosione interna nel sistema di raffreddamento del reattore n1. Si parla di possibili perdite radioattive e  stamattina ci sono state ben due nuove esplosioni nel reattore n.3

Questo ci porta, come al solito, alle grandi discussioni sul nucleare. E oggi più che mai, soprattutto nel nostro paese, una riflessione andrebbe fatta: se è successo in Giappone, come possiamo noi Italiani volere delle centrali nucleari anche qui?
Voglio dire, stiamo parlando del Giappone, un paese super tecnologico, costruito con tutti i crismi antitellurici e gestito da persone che controllano maniacalmente ogni vite montata. Noi abbiamo le case costruite con la sabbia.
E tutto senza tenere conto che l'Italia già espresse il suo NO a gran voce con il Referendum del 1987. "Qualcuno" tende a dimenticare che un Referendum ha valore legislativo e non lo si può ignorare solo per interessi politico-monetari. Ma su questo punto ci tornerò più avanti.

Ultimamente mi sono imbattuta in gente che pensa che siccome i fatti di Chernobyl sono avvenuti più di 20 anni fa, ora - con la tecnologia che abbiamo a disposizione - dovremmo ripensarci.
A mio modestissimo avviso ci sono almeno quattro ottimi motivi per non uscirsene con affermazioni semplicistiche del genere.
Innanzi tutto un disastro nucleare avvenuto 2, 20 o 200 anni fa, non fa molta differenza. Il fatto che sia avvenuto devastando aree di centinaia di km, provocando morte e distruzione per anni, sofferenze e malformazioni a tanta gente e mutamenti genetici in animali e piante, è già di per sé un monito su ciò che l'uomo può o non può osare.
Inoltre nel recentissimo 2009 ci sono stati ben 37 incidenti nucleari, tenuti debitamente lontani dalla tv...

In secondo luogo - ma non meno importante - le cosidette Centrali di 4° Generazione (NG4) esistono solo sulla carta, sono solo progetti e non esiste al mondo un briciolo di prototipo testabile. Eh sì, perché a parole sono tutti bravi a garantire che non ci saranno conseguenze o disastri, ma al momento non ci sono dati di alcun genere che supportino una tale ottimistica previsione. Oggettivamente non si può garantire qualcosa che sarà disponibile nel 2030 (questa la data prefissata). Mi ricorda molto la Sony che all'inizio dell'era del cd garantiva i suoi supporti digitali per ben 150 anni, pur non essendoci nessun esperimento centocinquantennale a supporto di una tale affermazione. Provate oggi ad estrarre dati da un cd Sony di 20 anni fa... 
Perciò se non si possono fare previsioni tanto ardite su un oggetto così semplice, come si può farle su un elemento così complesso e ancora inesistente come le NG4?

In terza analisi occorre parlare delle scorie. Infatti le NG4 sarebbero (il condizionale è d'obbligo) "leggermente" più pulite di quelle attuali, ciò significa che la produzione di scorie radioattive sarebbe comunque notevole... e non assente come la propaganda vuole farci credere.
Stiamo parlando di scorie con un decadimento lentissimo, che fra 100, 1000, 10.000 e anche 100.000 anni saranno ancora lì. Dove stoccarle? Sotto terra? Ovvero sotto la terra italiana che viene colpita annualmente da scosse di terremoto? Insomma, apriamo gli occhietti belli: se in Giappone, che è interamente costruito con sistemi antisismici di alto livello, hanno avuto la sfiga di essere colpiti da un imprevedibile tsunami, chi ci garantisce che in Italia non frani qualcosa? Mi sembra che la cronaca sia piena di fatti del genere: ponti che crollano a causa di calcoli edilizi fatti male, colline che franano perché la galleria è stata costruita in maniera superficiale, palazzine intere che vengono giù a causa dei tremori della metropolitana troppo vicina alle fondamenta...

La verità è che il nucleare, a conti fatti, non è affatto una soluzione alla crescente richiesta di energia. E' vero, la tecnologia ha fatto grandi passi in avanti negli ultimi 20 anni, ma li ha fatti soprattutto nel campo delle energie rinnovabili come il fotovoltaico e l'eolico.
E qui si arriva al nodo della questione. L'anno scorso il Governo Italiano aveva promosso una campagna a favore del fotovoltaico promettendo rimborsi totali a chiunque avesse investito in questa tecnologia. La cosa funzionava più o meno così: si faceva richiesta per montare i pannelli, si chedeva un prestito alla banca e nel frattempo i pannelli cominciavano a produrre tanta energia, talmente tanta che la si poteva rivendere alla "rete" e quindi - insieme ai finanziamenti - pagare il prestito bancario senza tirare fuori una lira.
Gli Italiani ci hanno creduto in gran numero, hanno investito grosse somme e ipotecato il proprio futuro. Tutto questo a testimonianza che gli Italiani credono nelle energie alternative e se ne fregano del nucleare.
Sfortunatamente non hanno fatto i conti con il caro Governo, che dopo appena qualche mese si è rimangiato la parola legiferando in modo che i finanziamenti vengano interrotti entro maggio, anche per chi ha già iniziato ad investire. Questo significa che a breve avremo un'altra ondata di persone in gravi difficoltà finanziarie, che non riusciranno a pagarsi l'investimento e che quindi non potranno entrare nel circolo dell'energia.

Qual è il motivo di tale decisione? C'è chi dice che i finanziamenti sarebbero toccati a "troppe" persone e che quindi non c'erano abbastanza fondi per tutti. Balle. Il Governo Italiano spende 23,5 miliardi l'anno per l'esercito (ma ne ha spesi ben 1035 nel 2005)., perciò i soldi si trovano se uno vuole.
Il problema è che NON SI VUOLE. Chi controlla l'energia elettrica avrebbe avuto grosse perdite con l'entrata in rete di privati che finalmente erano liberi dalla bolletta e addirittura immettevano energia pulita, guadagnandoci soldi reali.
Inoltre il nucleare sarebbe diventato nel giro di pochi mesi palesemente inutile.

Quando penso alle energie pulite, penso alla Svezia e alla Norvegia che investono nell'eolico da decenni con grande soddisfazione di tutti. Penso anche alla città-stato di Singapore, che pur essendo vicino all'equatore ha tutte le case, gli uffici, i negozi e i locali perfettamente condizionati senza ricorrere al nucleare. Anzi! E' stata recentemente dichiarata "città più verde dell'Asia".
Se tutte queste nazioni avessero constatato l'inefficienza del fotovoltaico o dell'eolico avrebbero smesso da anni di gettare i soldi al vento ed avrebbero optato per la soluzione più facile e meno ecologica: il nucleare. Invece sono ancora lì, con i campi da golf illuminati a giorno fino alle 2 del mattino; con vastissime "food court" a zero gradi in piena estate equatoriale... e nemmeno una persona che si lamenta dell'assenza di nucleare nel proprio paese.

Infine la ciliegina. Il quarto motivo per cui dire NO.
Le centrali nucleari destinate all'Italia - volute da Berlusconi - non sarebbero comuque le NG4, bensì vecchie centrali che stanno dismettendo in tutta Europa... quelle che non vuole più nessuno! E proprio perché non le vuole nessuno e non si sa dove "gettarle", se le piglia il nostro Premier a suon di ricompense monetarie.

Concludo con due video che la dicono lunga sulle scorie radioattive in Italia e del coinvolgimento politico italiano... a voi il giudizio.








Fonti:
http://www.ecoage.it/energia-nucleare-scorie-nucleari.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Scoria_radioattiva
http://www.agoravox.it/Fukushima-seconda-esplosione-In.html
http://blog.panorama.it/mondo/2011/03/14/incubo-nucleare-in-giappone-seconda-esplosione-a-fukushima/

http://www.disarmo.org/rete/a/11486.html
http://liberiediretti.blogspot.com/2009/11/235-miliardi-di-euro-di-spese-previste.html

1 commento:

  1. Soprattutto non ha senso di parlare della costosissima e pericolosissima fissione nucleare quando ormai sappiamo che la fusione fredda è realtà.

    http://ilporticodipinto.it/content/fusione-fredda-due-fisici-svedesi-si-interessano-al-reattore-di-focardi-e-rossi

    Ma come al solito il potere centralizzato preferisce arricchire pochi alle spese di tutti gli altri...

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